I derivati sono armi di distruzione di massa… se non sai come usarli.
Negli anni Warren Buffett, nelle sue lettere agli azionisti, ha definito i derivati come “armi di distruzione di massa” (lettera agli azionisti Berkshire Hathaway 2002). Strumenti che secondo lo stesso Buffett senza garanzie e al maggior rischio d’insolvenza della controparte possono portare a danni esponenziali.
Questa valutazione potrebbe portare a pensare a due cose:
E invece no. Buffett ha effettuato grosse e importanti operazioni con essi, in particolare con le opzioni.
Davvero? Dopo averli criticati? 😳
Esatto.
A quanto pare Warren Buffett con la sua holding Berkshire Hathaway non si è sottratto al fascino di questo strumento. Nel 2007, sempre attraverso le lettere ai suoi azionisti, annuncia che la Berkshire è esposta a una vendita di opzioni put (il compratore dell’opzione put acquista il diritto, pagando un premio, ma non l’obbligo, di vendere un titolo a un dato prezzo, mentre il venditore del contratto si impegnerà ad acquistare il titolo e incassare il premio) su quattro indici di borsa; S&P 500, FTSE 100, Euro Stoxx 50, Nikkei 225. Questi contratti d’opzione, a scadenza tra il 2019 e il 2027, hanno permesso l’incasso di premi pari a 4,5 miliardi di $. Di tipo europeo, ossia esercitabili solo a scadenza, procureranno una perdita solo nel momento in cui alla scadenza gli indici si trovassero a un valore inferiore a quello sottoscritto al momento della vendita delle opzioni nel 2007.
Qui, ovviamente parecchi di voi si chiederanno se Buffett ha cambiato idea sui derivati o semplicemente è uscito fuori di testa. No tranquilli, il vecchio Warren è stato estremamente lucido e coerente in questa operazione risolvendo le varie criticità che lui stesso sottolineava. Vediamo perché.
Non conosciamo i livelli a cui sono stati sottoscritti i contratti ma sappiamo che Buffett ha venduto queste opzioni in un momento in cui le quotazioni erano ai minimi storici. In particolare S&P500 (dove Buffett è più esposto) era tra i 1400 e i 1500 punti, oggi ha superato i 3900 punti.
L’unica cosa che dovrà fare la Berkshire sarà di scrivere in bilancio le variazioni del valore delle opzioni che rimarranno solo su carta finché non si arriverà a scadenza o non verranno ritirate anticipatamente.
Elena Chirkova nel suo libro (“Investire come Warren Buffett”) analizza un punto molto interessante. In questi anni, Buffett potrà utilizzare i premi incassati come fondi per altri investimenti, se investisse questi capitali a un buon tasso di rendimento fino alla scadenza dei contratti. Tra il 2019 e il 2027 dovrebbe avere un capitale molto più importante:
Ipotizzando anche che Buffett si sia sbagliato e che gli indici non andranno a zero ma si troveranno a un livello inferiore (ossia tra 0 e i valori del 2007), cosa accadrà? Beh, Buffett innanzitutto si terrà il premio di 4,5 miliardi di dollari (che gli permetterà di ridurre una eventuale perdita) e potrà comprare un paniere di azioni di aziende che lui considera sottovalutate a quel prezzo. 💰💰💰
Vi comunico, oltretutto, che alcune di queste opzioni sono state ricomprate da Buffett nel 2015 a un prezzo di molto inferiore a quello di vendita. In questo modo non solo ha portato a casa un guadagno ma ha anche ridotto la sua esposizione (lettera 2010).
Beh direi che il vecchio Warren si sia incanalato in un altro grandissimo affare. Una parte del premio è già stato portato a casa e vedremo come si concluderà l’operazione nei prossimi anni.
Direi che Buffett abbia dimostrato una cosa con questo esempio. I derivati sono armi di distruzione di massa… se non sai come usarli. Imparare a utilizzare le opzioni può essere veramente utile per un portafoglio di un creativo finanziario imparando a gestire il rischio in modo attento e consapevole nei vari scenari.
Buoni investimenti e saluti da Mattia Tasca 👋👋👋
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